Carta dei Valori del Volontariato
(elaborata da FIVOL e Gruppo Abele e proposta a tutti i volontari e alle loro organizzazioni, affinché ne discutano e diano il loro contributo per il testo definitivo)
I. I PRINCIPI FONDANTI
- Volontario è la persona che liberamente e gratuitamente, adempiuti i propri doveri civili e di stato, si pone a disposizione della comunità, promovendo risposte efficaci e creative ai bisogni del territorio. Egli dunque ispira e motiva la propria vita a fini di solidarietà, responsabilità e giustizia sociale, utilizzando le proprie capacità e competenze in iniziative a favore degli altri e del bene comune.
- Il volontariato è l’azione gratuita che i volontari possono compiere individualmente, attraverso aggregazioni spontanee o in forme organizzate.
- Il volontariato concorre alla crescita della solidarietà e della responsabilità attraverso la partecipazione. Mira anzitutto alla formazione di cittadini responsabili, premessa indispensabile per promuovere l’impegno gratuito e spontaneo; pertanto non si occupa solo di coloro che sono esclusi o in stato di disagio, sofferenza e abbandono o di problemi sociali, ambientali e di emergenze, ma si rivolge anche agli inclusi e a tutti i cittadini perché si facciano carico dei problemi del territorio di appartenenza.
- Il volontariato è pratica di cittadinanza solidale liberamente organizzata e variamente motivata ma comunque finalizzata all’allargamento della sfera pubblica e dei beni comuni e allo sviluppo della comunità e dei suoi membri. Impegnandosi a rimuovere le cause delle disuguaglianze economiche, culturali, sociali e politiche e concorrendo alla formazione e alla tutela dei beni comuni, il volontariato da una parte svolge opera costante di denuncia di tutte le forme di degrado e delle sue cause, e dall’altra coinvolge la popolazione nella costruzione di una giustizia globale. La cittadinanza è la visibilità della dignità della persona e dei suoi diritti nella comunità in cui risiede. E’ altresì la garanzia che i diritti umani fondamentali della persona vengano garantiti e tutelati e che ogni persona possa partecipare allo sviluppo civile della comunità. I diritti fondamentali e la cittadinanza ad essi collegata è tale sempre, anche se: si è privati di libertà; si è in condizione di esclusione sociale e di marginalità; si è in un Paese diverso da quello di origine; e, infine, anche in mancanza di una categoria della cittadinanza che superi gli stessi confini di nazione.
- Il volontariato si basa sulla solidarietà, che significa operare per la crescita e lo sviluppo della comunità e dei suoi membri a partire dagli ultimi. Una solidarietà che chiede di essere vissuta nella molteplicità dei suoi significati: essa è accompagnamento delle persone, azione di tutela, di inclusione sociale, di promozione, di prevenzione, di partecipazione, di salvaguardia e valorizzazione dei beni comuni.
- Il volontariato è azione gratuita. La gratuità è l’elemento caratterizzante l’agire volontario, e lo distingue dalle altre forme di impegno civile e da quello delle altre (differenzia il volontariato da altre forme di impegno civile e dalle altre) componenti del terzo settore. Essa significa assenza di guadagno economico, ma anche assenza di rendita di posizione, libertà da ogni forma di potere, assenza di vantaggi diretti e indiretti. E’ testimonianza di libertà rispetto alle logiche dell’utilitarismo economico e dell’assolutizzazione del profitto. Nel volontariato la gratuità è dono.
- Il volontariato è condivisione. Al centro del suo agire c’è la persona considerata nella sua dignità umana e nella sua unità, nel suo contesto e nel territorio in cui agisce singolarmente e collettivamente. Ciò significa considerare ogni uomo come soggetto di diritti, tutelando l’esercizio concreto e consapevole di questi fino al traguardo di un’autonoma capacità di autoprogettazione. La crescita di ciascuna persona non è però pensabile al di fuori dello sviluppo della comunità territoriale di appartenenza.
- Il volontariato ha un ruolo politico nel sollecitare e verificare la realizzazione dei diritti positivi, nell’essere testimone attento dei bisogni e dei fattori di emarginazione e degrado, nell’individuare soluzioni e servizi, nel progettare e valutare le politiche sociali.
- Il volontariato ha una funzione culturale nel proporre e diffondere stili di vita e valori caratterizzati dal senso della responsabilità, dell’accoglienza e della solidarietà, in modo che diventino patrimonio comune di coloro che vivono sul territorio.
II. ASPETTI REGOLATIVI
- L’attività di volontariato è nello stesso tempo azione e proposta culturale, è testimonianza saldata al fare, capace di proporre stili di vita e valori senza i quali non si realizzano giustizia sociale, pluralismo culturale ed etnico, difesa dell’ambiente, miglioramento della qualità urbana, tutela e valorizzazione dei beni culturali, protezione civile, partecipazione alla vita sociale, e una politica intesa come organizzazione della speranza per un’azione di sviluppo e di maggiore giustizia.
- L’azione del volontariato è orientata alla trasformazione del contesto sociale, e fornisce un contributo al miglioramento della qualità della vita, in tutti gli ambiti della comunità. Il volontariato si adopera perché si attivino tutte le risorse del territorio al fine di fronteggiare “insieme” i meccanismi che costituiscono svantaggio, sofferenza, discriminazioni sociali, disuguaglianze sostanziali o degrado ambientale e culturale.
- L’azione volontaria, quando è relazione d’aiuto, è accompagnamento rispettoso e non impositivo, reciprocamente arricchente, disponibile ad affiancare l’altro senza volerlo plasmare a propria immagine o sostituirsi a lui. Essa dilata la libertà di tutti i soggetti, riconoscendo ad ogni individuo, senza discriminazione, la dignità e la capacità di essere attivo e responsabile protagonista della propria storia.
- Il volontariato sta dalla parte di coloro che hanno bisogno sviluppando interventi e servizi di accoglienza, primo aiuto e ascolto, di tutela e promozione, di informazione e consulenza, di orientamento e animazione, di accompagnamento e sostegno. Opera perché le istanze e i problemi del territorio vengano considerati, valutati, proposti alle istituzioni competenti e affrontati con originalità di soluzione ed efficacia operativa.
- L’azione volontaria guida ed anticipa l’innovamento socioculturale a partire dalle condizioni e dai problemi esistenti. Il volontariato sperimenta interventi e rischia per conto della comunità, attrezzandosi con gli strumenti della progettualità, della verifica dei risultati e del controllo di gestione. Anche quando si fa carico degli esclusi evita di produrre percorsi segreganti e opera per il miglioramento dei servizi per tutti.
- Il volontariato collabora con le altre forze del territorio e con le istituzioni nella definizione delle politiche sociali e nella programmazione degli interventi. Rifiuta però un ruolo di supplenza delle eventuali carenze delle istituzioni pubbliche, esercitando un continuo ruolo di critica e di proposta, perché adempiano al loro dovere di garantire i diritti di tutti i cittadini. Il volontariato non deve rinunciare alla propria autonomia in cambio di sostegno, economico o politico che sia.
- Il volontariato svolge un’opera di mediazione, sviluppando la capacità di aprire confronti e dialoghi, di ridurre lacerazioni, di aprire nuove forme di comprensione e di conoscenza, di incontro tra diverse fedi, norme e valori, abitudini e costumi per superare un rapporto tra gruppi sociali segnato da diffidenza, competizione, violenza, insicurezza.
- Per il volontariato giustizia e legalità sono concetti strettamente connessi tra loro. Sul fondamento della giustizia la legalità diventa lo strumento indispensabile – anche se non esclusivo – perché equità e uguaglianza siano valori realmente perseguiti. Il volontariato avversa ogni tipo di formalismo astratto e burocratico, che risulta contrario alla giustizia.
- Per il volontariato trasparenza significa apertura all’esterno, disponibilità a sottoporsi ad un controllo diffuso di coerenza tra l’agire quotidiano e i principi enunciati.
III. GLI ATTORI
I volontari
Doveri
- I volontari devono conoscere fini, obiettivi, struttura e programma della formazione sociale alle cui attività partecipano in modo attivo e creativo.
- I volontari svolgono i loro compiti con competenza e responsabilità, valorizzando il lavoro di équipe, e impegnandosi per garantire la continuità dei progetti.
- Nello sviluppo responsabile della loro azione, i volontari si impegnano a mantenere una totale riservatezza rispetto alle informazioni ed alle situazioni di cui sono venuti a conoscenza.
- Per svolgere nel modo migliore la loro azione, i volontari si impegnano a formarsi con continuità e serietà.
- I volontari riconoscono, rispettano e difendono la dignità delle persone che incontrano e pongono sempre al centro del loro impegno lo sviluppo integrale dei destinatari della loro azione.
- I volontari che operano dentro le organizzazioni del terzo settore devono realizzare pienamente il loro ruolo sociale sostenendone la finalità e l’attenzione ai bisogni più trascurati, rafforzando l’autonomia dell’organizzazione e il legame al territorio, contribuendo a motivare i lavoratori remunerati e il clima di lavoro, permettendo e favorendo l’innovazione, la progettualità e l’assunzione del rischio di impresa se è necessario per dare risposte ai bisogni.
Diritti
- L’impegno di ogni volontario, in quanto ha valore di un diritto-dovere di cittadinanza, deve essere tutelato e promosso rispettandone lo spirito, le modalità operative e l’autonomia organizzativa.
- I volontari hanno diritto a partecipare attivamente a tutti i momenti di vita e organizzazione dell’associazione, gruppo o comunità in cui operano, nel pieno rispetto delle regole e delle responsabilità in essi definiti. Hanno diritto ad essere ascoltati nelle organizzazioni in cui operano.
- I volontari hanno diritto a ricevere l’informazione, il sostegno e la formazione necessari per la loro crescita e per l’attuazione dei compiti di cui si assumono la responsabilità, nella piena libertà di non essere coinvolti in attività per cui non si sentano sufficientemente preparati.
- I volontari hanno diritto ad essere risarciti per i danneggiamenti che subiscono nella realizzazione della loro azione volontaria, e a ricevere la copertura assicurativa per i danni economici e morali che potrebbero causare a terzi. Possono ricevere il rimborso delle spese realmente sostenute per le attività di volontariato, ma non hanno diritto a rimborsi spese forfetari.
Le organizzazioni di volontariato
- Le organizzazioni di volontariato si ispirano ai principi della partecipazione democratica valorizzando e promovendo il contributo ideale e operativo di ogni aderente. E’ compito dell’organizzazione riconoscere e alimentare la motivazione dei propri aderenti attraverso un lavoro di inserimento e affiancamento, e una attività costante di formazione, sostegno e supervisione.
- L’organizzazione di volontariato non è il solo attore delle politiche sociali, non si sostituisce agli altri soggetti responsabili, ma collabora con tutte le realtà che compongono la società, nella prospettiva di fondere sforzi comuni. Il volontariato ha grandi potenzialità, ma riconosce i propri limiti ed evita di accollarsi e di farsi carico di impegni che sono in prima istanza responsabilità di altri soggetti.
- Le organizzazioni di volontariato perseguono i propri fini statutari senza chiudersi nello stretto recinto del proprio operare, promuovono connessioni ed alleanze con altre organizzazioni di volontariato e di terzo settore e partecipano a coordinamenti e consulte che permettono azioni collettive e forza di pressione. Le organizzazioni di volontariato sociale sono luoghi permanenti di dialogo per formare un orientamento pubblico a beni comuni.
- Per il suo ruolo politico il volontariato ha diritto ad essere riconosciuto come soggetto di partecipazione nelle sedi appropriate di programmazione e valutazione delle politiche sociali e del territorio e quindi di prendere parte ai processi di cambiamento.
- La formazione deve accompagnare l’intero percorso dei volontari e sostenere costantemente le loro azioni, favorendo la coscienza delle proprie motivazioni ad operare solidaristicamente, formando la conoscenza profonda delle cause dell’ingiustizia sociale o dei problemi del territorio e le capacità e le tecniche specifiche necessarie per il lavoro e per la valutazione dei risultati.
- Le finalità sociali del volontariato non possono prescindere da una moderna cultura della comunicazione intesa come strumento di relazione, di promozione culturale e di cambiamento nella misura in cui realizzi attività di sensibilizzazione sui temi e problemi del sociale e favorisca la costruzione di rapporti e sinergie sul territorio. Il volontariato può così interagire al meglio anche con il mondo dei mass-media e dei suoi operatori per motivarli a veicolare messaggi ispirati dall’etica del volontariato e far conoscere azioni, interventi e finalità del proprio operare.
- Legalità e trasparenza nell’uso corretto del denaro, nei bilanci e nella distribuzione del lavoro e degli incarichi sono le condizioni imprescindibili perché le organizzazioni del volontariato sociale divengano “segno” visibile e credibile di libertà, giustizia, partecipazione e gratuità.